Simone Fazio

Scritti

Luca Panaro

2006

La fisicità è la cosa più reale che possediamo anche quando è alterata lascia trasparire i segni del tempo. I corpi non mentono. Quelli dipinti da questo giovane artista si mostrano più che mai impermeabili ai comportamenti politicamente corretti e alla bellezza a tutti i costi che impone la nostra società.

I corpi di Simone Fazio sono segnati dal tempo, le carni aggredite dalla sofferenza (o dalla vita) che muta profondamente l'organismo sia fisicamente sia psicologicamente.

Una riflessione interessante, che per certi versi ci rimanda all'opera di Francis Bacon.

I ritratti urlanti di Simone Fazio non sono estranei agli Screening Popes del grande artista inglese, le sue figure più note e mitizzate, una tappa obbligatoria per chi studia i grandi contributi figurativi dell'arte del Novecento.

L'urlo di Fazio è più sereno, sfigurato sì, ma soffocato forse proprio da questa nostra società che sempre più inibisce comportamenti estremi. Sono proprio questi atteggiamenti borderline invece da trarre Simone. E’ evidente non solo quando l'artista dipinge la figura umana, ma anche nei disegni, quelli raffiguranti le scritte che troviamo quotidianamente sui muri delle città o ancora meglio nei cessi, da sempre luogo di sfogo non solo corporale.

D'altronde il comportamento estremo è quello più genuino, estraneo l'etichetta.

L'arte serve anche a questo, a sfogare le nostre pulsioni primitive a liberarci degli atteggiamenti politicamente corretti che ci vengono inculcati fin dall'infanzia.